mercoledì 24 dicembre 2008

venerdì 28 novembre 2008

venerdì 21 novembre 2008


LE ATTIVITA'


Il giardino dei sensi ritrovati

Il giardino della casa di riposo “Giovanni Baulino” - un luogo di riposo per gli anziani ospiti e per tutti coloro che vi entrano, un angolo di pace, curiosità e piacere.
La struttura, anticamente lebbrosario e poi convento-ospedale, fu fondata nel 1600, e chiamata “Spedale di Caselle” dal capitano del popolo Aquilante Demonte, Nel 1769 acquisì la sua pianta attuale.


La Cappella dell'ospedale, dedicata Allo Spirito Santo

La Cappella è stata inaugurata nel 1783, unitamente alla costruzione ospedaliera. Il progettista, l'arch. Morari, lasciò un saggio della grande arte del Juvarra nell'interno della Cappella, formando un vero gioiello di proporzioni, con la pianta quadrata, sormontata da eleganti arcate che poggiano su otto colonne, un tempo adorne di stucchi. Più che una Cappella è una piccola chiesa.
Al centro degli archi laterali si aprono sette finestroni chiusi da eleganti vetrate artistiche, raffiguranti i simboli dell'Eucarestia: il grano, la vite, il calice con l'ostia, il pellicano, i pani e i pesci e i ritratti dei Santi fondatori dell'Ordine.
Un particolare curioso distingueva la Cappella: era dotata di un doppio altare maggiore che nella parte verso l'esterno serviva per le funzioni funebri dell'annesso cimitero, detto della Gerbola, mentre la parte interna dell'altare era usata per celebrare la S.Messa per i malati e per il personale dell'ospedale.
Una volta era sopra l'altare maggiore, ora è sulla parete di sinistra, la grande pala del pittore A. Nicola, datata 1937, raffigurante la Beata Vergine con gli apostoli riuniti nel cenacolo nel giorno della Pentecoste.


Il giardino

I lavori di manutenzione e recupero di alcune sue parti sono iniziati nel 1997, sono stati realizzati un roseto, una roccaglia, un angolo di aromatiche, un bordo misto erbaceo ed uno arbustivo, un piccolo arboreto con un gelso (morus nigra) ultimo esemplare esistente sul territorio.
In questi ultimi periodi sono state privilegiate alcuni piantumazioni per aumentare l’effetto cromo-emozionale del giardino durante tutto l’anno, questo per permettere di piacevolmente accompagnare il tempo degli ospiti della struttura, soprattutto con piante a bacca e alcuni esemplari di cornus.
Il clima favorevole ci ha permesso di creare di recente un gruppo di “succulente” e di un angolo di piante di sottobosco, (piccoli arbusti perenni, piccole tappezzanti)
Sono centinaia gli esemplari di piante di ogni genere e specie attualmente presenti, favorite da un buon microclima che permette la coltivazione anche di piante insolite, autoctone e non solo e quelle che possono trovare utilizzo nell’alimentazione per la preparazioni di cibi, bevande, (tisane, decotti, infusi, liquori) oli essenziali, distillati, estratti, e ultimamente è stato incentivato proprio la conoscenza di tali piante, per favorire l’esigenza che fortunatamente si sta risvegliando della riscoperta di sistemi e rimedi naturali.

mercoledì 12 novembre 2008




L’Associazione “Vivere il Verde” - ONLUS - costituita nel giugno 1999 dalla trasformazione del Gruppo Operativo nato nel 1995 si ispira ai principi della solidarietà umana si prefigge come scopo la sensibilizzazione alla tutela ed al rispetto ambientale con iniziative concrete e con proposte di collaborazione positiva.
I soci sono il supporto fondamentale e fra di essi vi è Maria Luisa Sotti madrina dell’associazione, esperta di piante aromatiche e Renato Ronco floro-vivaista e appassionato cultore di piante rare.
Nell’ambito dell’associazione opera un piccolo gruppo di persone fortemente motivate che opera con lo spirito che ha sempre caratterizzato ogni attività e consolidando legami di amicizia e solidarietà, utilizzando le esperienze di questi anni di costante attività per sempre nuove iniziative.
Tra i vari progetti realizzati vi è dal 1997 la manutenzione del giardino della Casa di Riposo di Caselle Torinese, Giovanni Baulino. In esso sono state gestite altre iniziative, il Progetto Scuola che coinvolge i ragazzi delle scuole elementari con prove pratiche nel giardino e momenti di incontro con gli anziani ospiti il Progetto Classificazioneun erbario-archivio delle specie esistenti. E’ in corso una raccolta di vecchie ricette, ”I sapori della tradizione per tramandare la cultura alimentare nei suoi aspetti più caratteristici.
Proponiamo periodicamente corsi tematici, conferenze e attività che coinvolgano, laddove possibile anche gli ospiti della casa di Riposo “G. Baulino”, alcuni dei quali ancora desiderosi di poter esprimere creatività e manualità.

Per info e iscrizione contattare il numero 3402944034 o scrivere a: gvormola@libero.it


Lo spirito del giardino

Che cos’è un giardino? Domanda banale, eppure ricorrente e spesso assillante soprattutto per gli appassionati, coloro che rubando attimi ad quotidianità sempre più pressante, sfidando problemi ed imprevisti di ogni sorta, incapaci di sottrarsi al legame sottile ed inesorabile che si viene a creare quando si “accudisce” un giardino. Il concetto di giardino è molto ampio, un piccolo spazio vicino a casa, un cortile, un grande terrazzo e perché nò un balcone da sfruttare al massimo, dal quale, sfidando la mancanza di spazio, ricavare un piacevole angolo/rifugio.

Colui che pianta un giardino, si dice, pianta felicità, mentre si lavora si pensa al risultato che si otterrà, cercando di domare ed utilizzare la natura, la luce lo rende vivo e la pioggia lo rende profumato. Spesso il risultato voluto lo si ottiene dopo svariati tentativi, ma anche questo fa parte del gioco, spostare, cambiare le impostazioni, rivedere gli abbinamenti dei colori, ma arrivare al risultato sperato, al colpo d’occhio appagante, ed al piacere di condividere con gli altri il nostro piacere. Se poi ci soffermiamo sulla storia centenaria dei giardini, scopriamo quanto essi siano vicini al momento storico in cui vengono rappresentati: gli eleganti giardini moreschi, i semplici e lineari giardini medievali, gli sfarzosi giardini rinascimentali, gli opulenti giardini della “grandeur” francese dei tempi del Re Sole, i romantici giardini nordici, i solidi ed importanti giardini giapponesi. Ognuna di queste tipologie di giardini ha un suo spirito, caratteristiche ben precise, anche se le recenti mutazioni climatiche stanno rappresentando svariate modifiche sotto l’aspetto colturale: piante sino a pochi anni di impossibile tenuta nei nostri climi oggi sono perfettamente inserite, al contrario ne abbiamo perse altre, per l’aumento delle temperature.


I giardini presentano aspetti numerosi e differenti, mutevoli con le stagioni, ma anche con le condizioni del tempo, durante le fasi della giornata.
Si possono visitare bei giardini, si possono sfogliare immagini, ma è il luogo che noi abbiamo creato ed accudito, superando le limitazioni imposte dal luogo, dal clima, dal tipo di terreno, e nel quale abbiamo ad un certo punto cercato dare un tocco magico, un angolo particolare, un albero o un arbusto a lungo cercati e finalmente trovati, o semplicemente un piacevole punto focale che rappresenta quello che noi siamo. Difficile sottrarsi ai mutamenti, alle novità, riprodurre ciò che si vede, creare “scatole di colori”, un caos apparente, una confusione piacevole, evitando l’ordine troppo formale, le impostazioni rigide, lasciare spazio ad una fantasia che può durare per poco, ma questo è il bello di un giardino, lasciare sempre spazio a nuove idee.


Ma più semplicemente un giardino, e soprattutto il nostro giardino, è un luogo dove “un’anima si sente a proprio agio”.
Russel Page, il grande architetto-paesaggista inglese del ‘900 così conclude la sua opera massima “L’educazione di un giardiniere” “se un giorno possedessi un giardino, in qualsiasi luogo fosse situato, qualsiasi fossero la sua forma e le sue dimensioni, rappresenterebbe per me una grande soddisfazione, perché, come tutti i giardini, sarebbe un mondo in sé compiuto di cui anch’io potrei godere le bellezze”.