venerdì 7 giugno 2013

giornata dell'ambiente e divagazioni partecipative

il 5 giugno è dal 1972 la giornata mondiale dell'ambiente. Data importante per tutti, in particolare per chi l'ambiente lo rispetta lo ama lo cura e cerca di diffonderne i buoni sentimenti. L'ho "festeggiato" con l'ultima serata del ciclo di ortoterapia, una lezione di fiori di Bach alla conoscenza dei suoi usi collaterali, io li conosco e  li apprezzo solo sotto forma di gocce invece si possono utilizzare in crema partendo da una crema base con additivo dei fiori necessari; come collutorio e collirio. Gli usi sono molteplici: malattie della pelle, artrosi, tunnel carpale. Cristina come sempre preparatissima e con una grande semplicità, dote naturale e quanto mai piacevole, e questo oltre la conoscenza della materia esposta è uno degli aspetti che preferisco di questo progetto.
Al di là di questo lo sto festeggiando ancora in quanto proprio perchè ultima serata significa "disintossicarmi" da quanto queste serate significano, organizzazione totale (volantino, copie, distribuzione, mail, sms, articoli, ecc) e tutto queste nelle ore più assurde, in corsa, al volo, rubando ore al sonno, agli altri e soprattutto a me stessa. Mi sono spesso chiesta in questi giorni quali delle cose che faccio le faccio perchè mi piacciono o perchè fanno parte del gioco e visto che nessuno può...... lo faccio io. Il problema è che tutto questo sommato alle ore di lavoro fuori casa significa tempo quasi zero per le cose che mi interessano e mi piacciono in particolare. Il piacere delle serate è impagabile ma sento il bisogno di fare in  modo di  renderle più leggere, o forse sono io con la mia mania della perfezione a fare anche ciò che non serve.
Mi devo disintossicare anche dall'abitudine che hanno molti di giustificare l'assenza con motivazioni spesso paradossali, a volte assurde, in alcuni casi chiaramente farlocche, chesi smentiscono da sole. Il nostro tempo libero è la cosa più bella che possediamo  abbiamo il diritto di spenderlo come preferiamo, quindi evitiamo giustificazioni, o ci siamo o non ci siamo, chi ci ha invitati ovviamente gradisce la nostra presenza, è il risultato migliore per chi organizza qualcosa, se decidiamo di non esserci, perchè spesso è così, o scegliamo altre cose o scegliamo il niente, evitiamo spiegazioni inutili, sono deprimenti e a volte fastidiose!
Tutto questo per concludere che continuerò a fare ciò che da anni faccio, privandomi di un pò di tempo per me per condividerlo, perchè mi sembra giusto, è un atto d'affetto, purtroppo  non sempre percepito e non  sempre apprezzato, non importa, il sentimento non dipende dalla quantità, è fondamentale la sinergia positiva che si viene a creare fra le persone quando stanno insieme, quando si dedicano ad una causa in cui credono, quando riescono a trasmettere ad altri ciò che hanno imparato ed i benefici che ne hanno tratto. Dare è gratificante molto più che ricevere, non importante se il terreno è arido, sara ancora più gratificante farlo diventare fertile. L'ambiente è un argomento troppo importante per non occuparsene, il 5 giugno è una giornata speciale ma quando si vive in simbiosi con la natura tutti i giorni possono essere speciali, questo fa la differenza, evita la depressione, fa superare la fatica, fa vedere la vita sempre a colori, ma adesso la palpebra cala, buona notte a tutti!!!!!

mercoledì 5 giugno 2013


s.o.s. Recupero piante bordo strada
stasera ho incontrato un mio concittadino che mi coinvolta in una materia sapendo di riuscirci vista la mia sensibilità "verde". Alcuni anni fa di fianco alla mia casa vennero tagliati alcuni pioppi, molto alti, con la motivazione della pericolosità visto che si stavano piegando e minacciavano di cadere sulla strada........ Rimase in piedi un unico esemplare per ombreggiare la bocciofila, il primo della fila, quello più esposto ai venti che arrivano da nord-ovest e dal fiume. Ora lo stesso è chiaramente in difficoltà, sta perdendo le foglie ha un sacco di rami secchi, sarebbe il caso di capitozzarlo, forse potrebbe salvarsi. Ma la questione postami è un'altra: gli altri sono stati segati a livello terreno e sono nati dalla base del tronco dei rami che hanno raggiunto una altezza di circa due metri, abbastanza regolari, adesso in parte nascosti dall'erba del bordo strada. A questo punto ho riflettuto sulla teoria del mio concittadino che sarebbe quella di recuperare le piante perdute tagliando tutti i rami cresciuti meno uno, tutorarli e potremmo senza spesa alcune riavere il nostro bel filare verde che nelle sere estive ci regalava una piacevole brezza e vi posso assicurare che il rumore delle  foglie che si muovono nel silenzio totale è una musica celeste.
adesso faremo la proposta all'assessore competente...... ma anche al sindaco al vice sindaco e tutti quelli che incontriamo, vediamo se  funzionerà. vorremmo anche dire loro che una pianta nuova se ben coltivata è un piccolo investimento per la collettività una pianta tagliata la impoverisce
La storia continua......
vi terremo informati

lunedì 3 giugno 2013


Da oggi questo blog avrà una vita, forse non quotidiana, ma il più frequente possibile, rinunciando o in alcuni casi eliminando altre cose del poco tempo libero che ho a disposizione in attesa di averne di più. Raccoglierà impressioni, progetti, iniziative, sogni ma anche i vostri commenti, e nel caso critiche, purchè costruttive e con alternative. Inizio da un articolo che ho scritto di recente, parla di persone e di fatti, uno la conseguenza dell'altro, ma è sempre dalle persone che noi dobbiamo partire in ogni circostanza, partendo dal rispetto che dobbiamo agli altri e lo stesso che dobbiamo pretendere, partendo dalla conoscenza che possiamo mettere a disposizione degli altri in modo da poter attingere da quella altrui ed infine i buoni sentimenti, quelli che dal giorno della sua elezione ci ricorda Papa Francesco, e ce n'era bisogno. Parlerà dell'associazione "Vivere il Verde" e delle sue iniziative che potrete trovare sulla pagina Facebook con lo stesso cliccando "Mi piace". Sarà un incrociarsi di notizie, fatti, persone e ovviamente un ritrovarsi. 
Potete suggerire i vostri link preferiti e spero diventare lettori fissi
Un caloroso benvenuto a tutti!!!!!!!!!

Persone e fatti
Oggi i collegamenti tra persone e fatti sono diventati  qualcosa di criptico: le persone ci interessano non in quanto tali ma per ciò che possono rappresentare per i nostri interessi. Le utilizziamo, è un brutto termine ma rende bene, attingiamo ciò che ci interessa o ci fa comodo,  a volte anche subdolamente le scartiamo.
Al di là di queste ci sono le persone che invece non smetti di ringraziare il destino per avertele fatte incontrare, quelle che entrano in punta di piedi, in silenzio, osservano, accettano le regole, si confrontano con semplicità e cosa più importante di tutte, mirano a farsi accettare.
In ogni contesto la cosa fondamentale è accettare e  condividere le regole,  soprattutto condividere gli intenti di chi ha già iniziato l’opera, questo è possibile solo in presenza di uno spirito di appartenenza alla situazione,  libero da ogni interesse personale, economico o  similare.
Viviamo in momenti di traiettorie variabili dal punto di vista economico, sociale, civile e i rapporti umani vengono di conseguenza.  Riusciamo spesso a dire che non abbiamo tempo ma altrettanto spesso preferiamo non soffermarci a prendere tempo per non dover riflettere e analizzare su come viviamo il nostro tempo. Spesso dovendo scegliere fra due opzioni contemporanee preferiamo quella più facile: non uscire di casa, non occuparci degli altri, non fare nemmeno il più piccolo sforzo per uscire da una quotidianità preconfezionata che ci sta stretta ma dalla quale scegliamo di non uscire per non modificare  regole che conosciamo bene.
Ho avuto la grande  opportunità  di conoscere persone che mi hanno insegnato che ci sono momenti che non tornano, opportunità che non si ripetono, personaggi che possiamo conoscere ed apprezzare solo quando ci sono, qualche “tour de force” può avere un senso se ci regala l’opportunità di esperienze irripetibili e indimenticabili.
A queste persone devo insegnamenti che mi hanno permesso di affrontare situazioni che per qualcuno erano impossibili e assurde, per altri non avendo tornaconto economico di nessun interesse. Oggi che le circostanze hanno fatto si che avessero termine,  mi dico che sono state per me una ricchezza inestimabile, dal punto di vista umano, pratico e anche economico, quando si ha molto da  fare e molto poco tempo per farlo è indispensabile una perfetta organizzazione.
Il lato migliore di questa esperienza, e mi riferisco alla manutenzione e  conduzione del giardino del Baulino, durata quindici anni, sono state le persone, gli ospiti della struttura;  di altre persone presenti nella stessa  preferisco non parlare,  anche se sono stati ottimi maestri, ma sotto altri aspetti.
Ai “nonni”, così li abbiamo sempre definiti noi volontari e le centinaia di bambini che hanno partecipato al Progetto Scuola di quegli anni, abbiamo dedicato tutto l’impegno possibile, purtroppo è mancato in parte il tempo per stare fisicamente insieme, ma sapevamo che loro apprezzavano ciò che riuscivamo a fare.
Queste riflessioni sono affiorate con vigore in questi ultimi periodi per due fatti legati al Baulino, il prima è la scomparsa di Camilla Catterino, donna indimenticabile per la sua energia ed esuberanza, molto affettuosa anche se a volte un po’ prevaricatrice, è stata per tutti quegli anni il personaggio più significativo del luogo. Voce sonora, dialettica sciolta, dotata di ironia ed autoironia, nonostante la vita non le avesse risparmiato nulla non aveva mai perso del tutto manualità e creatività, le utilizzava per creare gioielli e manufatti che regalava volentieri. Adorava fiori e piante e regolarmente scendeva con noi in giardino, si faceva raccogliere fiori e qualche erbetta profumata. Adorava i bambini e quindi era scontato incontrarla durante il percorso con i ragazzi ai quali amava raccontare filastrocche, alcune un po’ “disinvolte” e ascoltare le loro storie. Camilla è stata il simbolo di un luogo che per lunghi e faticosi anni abbiamo cercato di curare nel migliore modo possibile con poche risorse e tanti problemi ma con la consapevolezza di un servizio che colorava le giornate agli ospiti. E loro sapevano ricambiarci con un affetto ed una semplicità che scaldava il cuore. Ora il luogo è vuoto e senz’anima, lo abbiamo visitato di recente: desolato, impraticabile, con il senso dell’abbandono  e del degrado che velocemente diventa il protagonista delle aree verdi, dove la natura avanza inesorabile e veloce se l’uomo smette di occuparsi di lei