lunedì 1 settembre 2025

 


VUELTA 2025.... IN DIRETTA DA CERES

Lunedì 25 agosto il nostro territorio ha ospitato un importante evento sportivo: la terza tappa della Vuelta 2025.La Vuelta a España, spesso indicata semplicemente come La Vuelta (in italiano: Giro di Spagna), è una corsa a tappe ciclistica, terza per antichità fra le tre che compongono i Grandi Giri maschili di ciclismo su strada professionistico. Si disputa in Spagna ogni anno a cavallo tra il mese di agosto e quello di settembre nell'arco di tre settimane, con traguardo dell'ultima tappa posto tradizionalmente a MadridFu disputata per la prima volta nel 1935 e annualmente dal 1955.L'itinerario, diverso di anno in anno, attraversa la Spagna e talvolta le nazioni confinanti durante tre settimane. Come una tipica corsa a tappe, è composta in genere di tappe di pianura, adatte ai velocisti, di tappe a media difficoltà, in cui prevalgono piccoli gruppi di fuggitivi, e di dure tappe di montagna, che insieme alle due, o più, tappe a cronometro decidono la corsa. A volte è possibile che ci sia pure una cronometro a squadreTradizionalmente la tappa finale della Vuelta arriva nella capitale della Spagna, Madrid. L'ultimo arrivo al di fuori della capitale si ebbe nel 2021 a Santiago di Compostela. Nel 1997 iniziò al di fuori della Spagna per la prima volta, da Lisbona, capitale del Portogallo, scelta in onore dell'Expo 98. La settantaduesima è partita dalla francese Nîmes, mentre l'ottantesima, quella attuale è partita per la prima volta in Italia, dal Piemonte.

Lunedì 25 agosto la terza tappa, di 135 km, è partita proprio dal nostro territorio, da San Maurizio Canavese, con destinazione Ceres, un gran premio della montagna a Castelnuovo Nigra e passaggio nel Canavese e nelle Valli di Lanzo.Il ciclismo non è uno sport che amo particolarmente, non vado neppure in bicicletta anche se ho avuto un padre ottimo pedalatore sulle strade e con le biciclette dei suoi tempi. E' stato un grande appassionato fino alla fine, seguendo tutto ciò che di ciclismo parlava. Anche per questo sono andata a Ceres, mio paese natale, con largo anticipo. Ho trovato un posto con ottima visuale, vicino al traguardo, mi sono goduta il prima della gara, un bello spettacolo di colori, soprattutto il rosso, di persone più o meno affaccendate ma tutte molto coinvolte, un paesino solitamente tranquillo e poco movimentato in fermento, affollato in ogni ordine di posti: una bella sensazione e un bel colpo d'occhio!

Tifo da stadio all'arrivo dei ciclisti, sulla piazza della Chiesa e successiva premiazione nel campo sportivo sottostante.

Tornando alla tappa, David Gaudu vince in volata, il bretone brucia Pedersen e agguanta Vingegaard in testa alla classifica generale, ma il danese  - terzo al traguardo - mantiene la Maglia Rossa grazie ai migliori piazzamenti. Ciccone, primo degli italiani, sale al terzo posto in classifica, a 8" dal leader. Alessandro Verre conquista la maglia a pois, quale miglior scalatore.

Il mio papà sarebbe andato in fibrillazione e ne avrebbe parlato per giorni, personalmente sono contenta di esserci stata, condividere emozioni è sempre una bella esperienza.

Da Ceres è tutto!


sabato 23 agosto 2025

@Pensierinapnea...... le nebbie si diradano.....


Dopo avere elaborato e in parte stemperato le sensazioni che provocano la modalità si ricomincia con la ripresa di tutto ciò che abbiamo messo in stand by. Non è così immediato e così rapido, c'è spazio per ripensamenti e fermate intermedie, ma inizia a sgomitare e farsi spazio la voglia di riprendere quanto interrotto e recuperare il tempo perso.

Si ritorna in cucina, a pasti normali, si progetta l'organizzazione di qualcosa di particolare (un brunch? una merenda sinoira prima di fine estate? Una abbuffata di gelati? ) si pensa ad una camminata in montagna, roba leggera, per iniziare, dopo un lungo periodo di inattività e proprio per questo è ora di ricominciare..... ed è solo l'inizio!




 

lunedì 18 agosto 2025

 

@Pensierinapnea


L'apnea, anche al di fuori del suo ambito sportivo o agonistico, insegna anche questo: sapersi adattare, procurarsi risorse proprie e utilizzarle, attivare le proprie capacità di difesa o sopportazione in condizioni difficili.(Umberto Pelizzari)

E' una sensazione fastidiosa, il respiro modificato e il battito cardiaco accelerato, che si paventa quando stiamo per affrontare situazioni che ci sono sgradite, che affrontiamo con timore e ansia. Un riflesso incondizionato, si ripete quando le stesse si presentano. Il nostro cervello si mette in questa modalità, già in fase preventiva, una sorta di protezione.

Lentamente, quando la situazione si stempera, il respiro e il battito tornano regolari, il senso di apnea si allontana. La nostra mente inizia ad elaborare pensieri più razionali, inizia la fase dell'accettazione e del superamento di ciò che ha provocato la nostra reazione, incontrollata e incondizionata.


La nostra mente ha un suo meccanismo per farci affrontare al meglio le situazioni che si presentano di volta in volta.


giovedì 14 agosto 2025

FERRAGOSTO 2025....pensieri e parole

Ferragosto, in dialetto piemontese Meisost, è la festa culminante dell'Estate, cene sul mare, fuochi d'artificio, musica. I miei primi ricordi sono la festa patronale del mio paese, iniziava il 14 e finiva il 16, tutto in semplicità ma assoluta allegria, un perfetto legame fra la festa religiosa e quella “profana” . Ad un certo punto mi sono allontanata da quella realtà; Ferragosto era il mare, uno scenario diverso, aveva un suo fascino assoluto, il mare lo adoro, in tutti i suoi aspetti.

Questi ultimi anni sono stati anomali per una serie di motivi, l'ultimo Ferragosto degno di questo nome è stato il 2019, gli anni successivi sono stati segnati da una serie di circostanze, gli ultimi trascorsi in solitudine, tralascio i particolari. Questo andrà meglio, in salute e in buona compagnia, come dovrebbero essere i giorni di festa. 

I ricordi e i pensieri vanno ovviamente al passato, alle cose che non ci appartengono più. 

Senza nulla togliere a tutto questo, è il presente che deve essere il motivo conduttore dei nostri giorni. . Altra cosa sono le persone con le quali percorriamo i sentieri del nostro tempo, con le quali è fondamentale essere in sintonia e comunione di intenti, che sono al nostro fianco quando barcolliamo e a nostra volta dobbiamo sostenere quando necessario, porte aperte quando cerchiamo un rifugio, fiamma accesa quando il buio è troppo fitto.

Ferragosto sia, caldo, chiassoso se ne abbiamo voglia, colorato (con i colori dello Spritz per cominciare), l'estate finisce in fretta......


mercoledì 4 giugno 2025

Qualcosa di insolito

 Puntuale come una cartella esattoriale in questi giorni è fiorita la pianta più "particolare" fra tutte quelle che posseggo e che conosco. Ha caratteristiche inconfondibili, un colore di per sè piacevole (bordeaux) portamento fogliare eretto ed elegante, il fiore, una grande spata, quando è aperto è eretto, è alto sui 50-60 cm.  Ciò che lo rende particolare unico ed inconfondibile è l' "odore" della sua infiorescenza, riconoscibile a diversi metri di distanza, lo si sente quando è ancora chiuso in mezzo alle foglie da alcuni metri distanza.  

Dracunculus vulgaris

La dragontea o erba serpentaria (Dracunculus vulgaris) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Aracee
Sono diffusi molti nomi comuni per questa pianta, sempre della stessa matrice di "dragontea" ("dracuncolo", "dragonea", "dragonzio", "draguna", "dragunaea"), così come altre variazioni sul tema "erba serpentaria", come "erba biscia", "erba serpona", "lingua di serpe", "serpentaria" e via dicendo.

È una robusta pianta, che può crescere fino ad 1,5 metri. Germoglia da un bulbo sotterraneo, ; tra aprile e maggio genera un'infiorescenza pesante e di grandi dimensioni: essa è composto da una spata, di colore violaceo all'interno, e verde all'esterno, che può raggiungere l'ampiezza di 50 cm, contenente i fiori veri e propri, sia quelli maschili, sia quelli femminili
La pianta, specie nelle parti fresche, è tossica per l'uomo.

Si tratta di una specie ampiamente diffusa, nativa nei Balcani, in Turchia sudoccidentale e in varie isole del Mar Egeo, inclusa Creta; è stata inoltre introdotta in FranciaItaliaisole britannicheAlgeria nordorientale, Nuova Zelanda e Stati Uniti d'America, dove è adattata. In Italia, nello specifico, è presente in quasi tutte le regioni, in alcuni casi come avventizia, ma è più comune in quelle mediterranee.

Nonostante sia stata inserita fra le specie vulnerabili in alcune regioni (come in Toscana), globalmente la situazione di questa specie non desta particolari preoccupazioni riguardo alla sua conservazione; l'unico pericolo immediato è la raccolta di esemplari selvatici a scopi commerciali, ma il mercato di questa pianta è ancora piuttosto ridotto

Popolarmente, in Turchia, i frutti di questa pianta erano utilizzati per la cura dei reumatismi, e i semi per quella delle emorroidi

Va detto che non ne conosco la provenienza, nel mio giardino non l'ho piantata, ma può succedere, i semi possono arrivare in molti modi, portati dal vento, dagli uccelli, dalla sorte. Ogni anno mi dico che la devo eliminare, poi fiorisce, un fetore insopportabile ma ha il suo fascino, insolito ma innegabile. 
L'ha notata anche il mio nipotino, attento osservatore, il suo commento è stato "ma puzza veramente"!





sabato 22 marzo 2025

 


La sindrome di Wanderlust

Il termine wanderlust è di origini tedesche e deriva dall’unione di due parole: “wandern” e “lust”, ovvero “camminata” e “desiderio” e significa letteralmente “desiderio di vagabondare”. Tuttavia, non si tratta di un semplice desiderio, bensì identifica l’impulso a viaggiare e a non stare mai fermi in un solo posto. Per alcuni è una fissazione, un’ossessione o magari anche la valvola di sfogo per alleviare insoddisfazioni personali. I wanderluster si riconoscono al volo e ci sono dei segnali inequivocabili per comprendere se si è affetti da questa sindrome.
Non si tratta di una malattia,  tuttavia nei casi più estremi, porta ad un forte senso di frustrazione e malessere, nel momento in cui si è impossibilitati a viaggiare. Chi ne soffre sta male fisicamente e psicologicamente quando non può viaggiare. Per questo motivo il wanderlust è anche chiamato il “mal di casa”, ovvero il vivere una  sofferenza emotiva quando si è costretti a stare a casa con la consapevolezza che là fuori c’è un mondo intero da scoprire.

Alla base di questa sindrome ci sarebbe una forte componente biologica, in quanto della voglia di viaggiare sarebbe responsabile un gene specifico: il recettore della dopamina D4,  sarebbe il responsabile dell’amore per il viaggio e l’avventura e che questo gene sarebbe presente solo nel 20% della popolazione mondiale.

Ulteriori studi al riguardo hanno poi dimostrato che la maggior parte delle persone affette da questa sindrome sono geograficamente collocate in aree del mondo in cui storicamente i viaggi sono sempre stati incoraggiati, come per esempio l’Africa, da cui già milioni di anni fa migrarono i primi uomini.

Uno dei primi indizi è che gli individui “wanderluster” non riescono a star fermi in un solo luogo per lunghi periodi, non amano la vita routinaria e vogliono sempre essere in movimento. Non c’è un motivo ben preciso ma si è felici e soddisfatti solo se si viaggia, altrimenti le giornate sembrano tutte uguali e noiose. Inoltre, non ci si riesce a godere appieno il presente perché si ha sempre in mente quel viaggio straordinario che ci ha fatto sentire vivi, e al ritorno da un viaggio, si senta già il bisogno irrefrenabile di ripartire verso nuove avventure.

Si dice che il viaggio inizia dal sogno e il sogno è la nostra evasione la nostra voglia di cambiamento, il viaggio è emozioni, avventura, nuove conoscenze, da soli o in compagnia, con qualsiasi mezzo di trasporto, ci arricchirà di ricordi, immagini, qualche imprevisto, ma fa parte del gioco.     
Il viaggio è libertà, possiamo scegliere le nostre mete, i nostri compagni di avventura, il periodo, la durata. Il viaggio è adrenalina, evasione, ci rigenera quando siamo "down"  ci aiuta a far defluire lontano da noi i "carichi pesanti". 

Ma soprattutto il viaggio è vita nuova!



 





venerdì 14 marzo 2025



 Bentornata Primavera, portatrice di emozioni, poesia, stupore!

E' Primavera, ormai ci siamo, per quella calendariale mancano pochi giorni, quella meteorologica è arrivata! E' un  inseguirsi di colori, mutazioni continue, una rinascita e un rinnovamento che salgono dalla terra, la mia stagione preferita, tutto ciò che l'inverno aveva sepolto sta germogliando, giorno dopo giorno, sotto il tiepido sole di questa stagione. Si inizia con il togliere i segni dell'inverno, ripulendo, operazione molto importante in quanto nelle foglie di riporto si possono annidare batteri, funghi e altro, tutto molto dannoso per le piante indebolite dal freddo, potando, togliendo tutto il superfluo, per stimolare nuovi germogli, fornendo supporti a situazioni di difficoltà, facendo spostamenti logistici. Un giardino necessita di continua attenzione, le piante, piccole o grandi, stagionali o perenni, sono esseri viventi, in quanto tali hanno esigenze, di ombra e di luce, necessitano di acqua e concimi, non è vero, come qualcuno sostiene, che basta metterle in terra e ci pensano da sole, niente di più sbagliato, saranno autonome per un pò ma poi inizieranno a dimostrare delle difficoltà, se non si interviene potremmo avere spiacevoli sorpresa. La primavera è rivelatrice dello stato delle nostre piante,  durante le cure del periodo possiamo intervenire e prevenire, ciò che sarà in nostro giardino o il nostro terrazzo nei mesi successivi sarà il risultato di quanto fatto in questo periodo.