Raramente mi trovo a programmare un viaggio senza che nell’itinerario vi sia un giardino da visitare. La vacanza ad Ischia è stata una preziosa pausa dopo un periodo quanto mai difficile sotto ogni aspetto. Il luogo ideale per un riposo ideale, una natura meravigliosa, panorami e tramonti stupendi, il calore della napoletanità isolana, buona cucina e poi, la visita al giardino della Mortella! Situato in una valle, fra pittoresche formazioni rocciose di origine vulcanica, la Mortella (il posto dei mirti) è uno splendido giardino creato da sir William Walton, uno dei principali musicisti inglesi del XX secolo e dalla moglie argentina Susana. Sir William morì alla Mortella nel 1983; la moglie, che ancora vi risiede e ne cura personalmente alcuni aspetti, ha creato la fondazione William Walton che gestisce il giardino ed organizza in un teatro all’aperto integrato nel giardino ed affacciato sul golfo sottostante, concerti ed attività culturali. Nel 2002, nel centenario della nascita di Sir William, Lady Susana vi organizzò un concerto del quale fu ospite d’onore il Principe del Galles.
A parte la curiosità per la conoscenza del luogo, uno dei motivi del mio interesse era dato dal fatto che il giardino fu affidato nel 1956 al famoso architetto paesaggista inglese Russell Page che ne curò la parte a valle, integrandola in un secondo tempo con le prime tre fontane ed in seguito con un ruscello ed una fontana ottagonale. Page, oltre alla grande bravura di progettista di giardini, aveva anche la preziosa dote di scrivere come si parla, e lo fatto nel suo unico libro “L’educazione di un giardiniere” (Ed. Allemandi), un prezioso “manuale di giardineria” che oltre a dare nozioni trasmette la sua innata passione e le sue esperienze che lo hanno portato a progettare giardini in tutto il mondo.
Il giardino a valle termina sotto la casa padronale, abitata da Lady Walton, perfettamente inserita nel paesaggio circostante, con i muri ricoperti di rampicanti. L’elemento acqua è sempre in primo piano nei giardini creati ovunque da Russell Page, e qui l’effetto è esaltante: acqua e piante acquatiche, tropicali, e grandi alberi formano un tutt’uno, intimo e lussureggiante, chiuso, nascondendo il cielo soprastante, centinaia di esemplari, provenienti da tutto il mondo che qui hanno trovato un micro-clima ideale, in ogni stagione.
Nella serra della Victoria la ninfea gigante “Victoria Longowood Hybrid” fiorisce di notte, nella stessa si trovano anche alcune stupende orchidee.
Poco più avanti inizia il sentiero che porta al giardino in collina progettato e sviluppato personalmente da Lady Walton dopo la morte del marito, solare, con molti punti panoramici ed elementi architettonici allegorici e simbolici. Le ceneri di Sir Walton sono raccolte nella roccia di William, una grande pietra vulcanica con una commovente iscrizione della moglie, uno dei punti più suggestivi e romantici.
Poco più in là una collezione di Aloe e succulente accompagna alla scalinata sotto il Tempio del Sole, diviso nelle tre stanze della nascita, della vita e della morte, con bassorilievi erotici di ispirazione mitologica ed alcune frasi tratte dalle opere di William Walton. Sopra la grande cascata del coccodrillo, poi, uno dei punti che mi hanno più colpita: la Thai House, un giardino giapponese affacciato su uno specchio d’acqua con fiori di loto.
Il percorso termina con la Glorieta, una pergola ricoperta di rampicanti blu, affacciata su un lago di ghiaia blu, di fianco un recinto con tre caprette tibetane perfettamente addomesticate. Lungo il percorso collezioni di rose, salvie, aromatiche.
Non solo un giardino, un percorso in un mondo immaginario, fantastico, curato nei minimi particolari, con un servizio d’ordine discreto ma onnipresente, con una netta divisione fra la “valle”, dove le fontane con gli isolotti ricoperti di felci, bromelie, washingtonie, colocasie trasportano in un paesaggio tropicale e la “collina”, con i suoi passaggi attraverso vari ambienti, così diversi e così legati, i suoi panorami, gli angoli romantici che fanno pensare ad un giardino che è nato e ancora vive attraverso una grande storia d’amore.
Questo post è interessante.
RispondiEliminaMi piace.
Loris