Da oggi questo blog avrà una vita, forse non quotidiana, ma il più frequente possibile, rinunciando o in alcuni casi eliminando altre cose del poco tempo libero che ho a disposizione in attesa di averne di più. Raccoglierà impressioni, progetti, iniziative, sogni ma anche i vostri commenti, e nel caso critiche, purchè costruttive e con alternative. Inizio da un articolo che ho scritto di recente, parla di persone e di fatti, uno la conseguenza dell'altro, ma è sempre dalle persone che noi dobbiamo partire in ogni circostanza, partendo dal rispetto che dobbiamo agli altri e lo stesso che dobbiamo pretendere, partendo dalla conoscenza che possiamo mettere a disposizione degli altri in modo da poter attingere da quella altrui ed infine i buoni sentimenti, quelli che dal giorno della sua elezione ci ricorda Papa Francesco, e ce n'era bisogno. Parlerà dell'associazione "Vivere il Verde" e delle sue iniziative che potrete trovare sulla pagina Facebook con lo stesso cliccando "Mi piace". Sarà un incrociarsi di notizie, fatti, persone e ovviamente un ritrovarsi.
Potete suggerire i vostri link preferiti e spero diventare lettori fissi
Un caloroso benvenuto a tutti!!!!!!!!!
Persone e fatti
Oggi i collegamenti tra persone e
fatti sono diventati qualcosa di
criptico: le persone ci interessano non in quanto tali ma per ciò che possono
rappresentare per i nostri interessi. Le utilizziamo, è un brutto termine ma
rende bene, attingiamo ciò che ci interessa o ci fa comodo, a volte anche subdolamente le scartiamo.
Al di là di queste ci sono le persone
che invece non smetti di ringraziare il destino per avertele fatte incontrare,
quelle che entrano in punta di piedi, in silenzio, osservano, accettano le
regole, si confrontano con semplicità e cosa più importante di tutte, mirano a
farsi accettare.
In ogni contesto la cosa fondamentale
è accettare e condividere le
regole, soprattutto condividere gli
intenti di chi ha già iniziato l’opera, questo è possibile solo in presenza di
uno spirito di appartenenza alla situazione, libero da ogni interesse personale, economico
o similare.
Viviamo in momenti di traiettorie
variabili dal punto di vista economico, sociale, civile e i rapporti umani
vengono di conseguenza. Riusciamo spesso
a dire che non abbiamo tempo ma altrettanto spesso preferiamo non soffermarci a
prendere tempo per non dover riflettere e analizzare su come viviamo il nostro
tempo. Spesso dovendo scegliere fra due opzioni contemporanee preferiamo quella
più facile: non uscire di casa, non occuparci degli altri, non fare nemmeno il
più piccolo sforzo per uscire da una quotidianità preconfezionata che ci sta
stretta ma dalla quale scegliamo di non uscire per non modificare regole che conosciamo bene.
Ho avuto la grande opportunità di conoscere persone che mi hanno insegnato
che ci sono momenti che non tornano, opportunità che non si ripetono,
personaggi che possiamo conoscere ed apprezzare solo quando ci sono, qualche “tour
de force” può avere un senso se ci regala l’opportunità di esperienze
irripetibili e indimenticabili.
A queste persone devo insegnamenti
che mi hanno permesso di affrontare situazioni che per qualcuno erano
impossibili e assurde, per altri non avendo tornaconto economico di nessun
interesse. Oggi che le circostanze hanno fatto si che avessero termine, mi dico che sono state per me una ricchezza
inestimabile, dal punto di vista umano, pratico e anche economico, quando si ha
molto da fare e molto poco tempo per farlo
è indispensabile una perfetta organizzazione.
Il lato migliore di questa
esperienza, e mi riferisco alla manutenzione e conduzione del giardino del Baulino, durata
quindici anni, sono state le persone, gli ospiti della struttura; di altre persone presenti nella stessa preferisco non parlare, anche se sono stati ottimi maestri, ma sotto
altri aspetti.
Ai “nonni”, così li abbiamo sempre
definiti noi volontari e le centinaia di bambini che hanno partecipato al Progetto
Scuola di quegli anni, abbiamo dedicato tutto l’impegno possibile, purtroppo è
mancato in parte il tempo per stare fisicamente insieme, ma sapevamo che loro
apprezzavano ciò che riuscivamo a fare.
Queste riflessioni sono affiorate con vigore in
questi ultimi periodi per due fatti legati al Baulino, il prima è la scomparsa
di Camilla Catterino, donna indimenticabile per la sua energia ed esuberanza, molto
affettuosa anche se a volte un po’ prevaricatrice, è stata per tutti quegli
anni il personaggio più significativo del luogo. Voce sonora, dialettica
sciolta, dotata di ironia ed autoironia, nonostante la vita non le avesse
risparmiato nulla non aveva mai perso del tutto manualità e creatività, le utilizzava
per creare gioielli e manufatti che regalava volentieri. Adorava fiori e piante
e regolarmente scendeva con noi in giardino, si faceva raccogliere fiori e
qualche erbetta profumata. Adorava i bambini e quindi era scontato incontrarla
durante il percorso con i ragazzi ai quali amava raccontare filastrocche,
alcune un po’ “disinvolte” e ascoltare le loro storie. Camilla è stata il
simbolo di un luogo che per lunghi e faticosi anni abbiamo cercato di curare
nel migliore modo possibile con poche risorse e tanti problemi ma con la
consapevolezza di un servizio che colorava le giornate agli ospiti. E loro
sapevano ricambiarci con un affetto ed una semplicità che scaldava il cuore.
Ora il luogo è vuoto e senz’anima, lo abbiamo visitato di recente: desolato,
impraticabile, con il senso dell’abbandono e del degrado che velocemente diventa il protagonista
delle aree verdi, dove la natura avanza inesorabile e veloce se l’uomo smette
di occuparsi di lei
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