giovedì 25 novembre 2010

La Scelta di Elisa

Ho conosciuto Elisa Cirone in occasione di un pranzo di solidarietà a favore dei suoi progetti, immediatamente è scattato qualcosa che mi imposto di saperne di più su questa ragazza di Ciriè che ora vive e lavora in Kenya. L’ho conosciuta personalmente alcune settimane fa, una ragazza semplice, bella e soprattutto felice: ha raggiunto il traguardo più importante per ogni essere umano: realizzare i suoi obiettivi.
Un figlio che lascia la sua casa è un grande dolore per i suoi genitori, quando un figlio lascia la sua casa per rincorrere i sogni di Elisa oltre il dolore c’è la preoccupazione dell’incerto, del diverso, del rischio, ma la famiglia di Elisa ha sempre creduto nei suoi “sogni”, anche se Stella, la sua mamma, non nasconde ansia e nostalgia, ma al di sopra di tutto c’è la condivisione ed il rispetto di scelte che sono insondabili e irrinunciabili, ed è proprio lei che ci racconta la scelta di Elisa.
“Elisa sognava l’Africa, da quando era una ragazzina ed io pensavo “cambierà idea…”.
Appena è riuscita a far chiaro dentro di sé e a capire “cosa voleva fare da grande”l’ha raggiunta e ha cercato di concretizzare il suo sogno, lasciando un lavoro sicuro, un fidanzato e tante comodità. Prima della scelta decisiva ci sono stati anni di vacanze solidali, in Tanzania e le ultime nel Kenya orientale,di cui si è innamorata.
Ha condiviso un anno con le suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea, vivendo nella missione di Macalder, per mettersi alla prova. In seguito a questa esperienza ha scelto di andare a vivere nel villaggio sperimentando la quotidianità della popolazione: le strade fangose da percorrere a piedi nella stagione delle piogge, la mancanza di acqua potabile che rende necessario usare quella del fiume, oppure raccogliere quella piovana, cimentarsi a cucinare, su un fornello a carbone, la polenta, la verdura, il riso e qualche rara volta la carne, molto diversa da quella a cui era abituata, convivere con le zanzare e curarsi la malaria.
Elisa è un’educatrice professionale che ha scelto di vivere dal 2004 nel villaggio di Macalder Mines, area rurale del South Nyanza, in qualità di missionaria laica. Il villaggio di Macalder, distante circa 460 km dalla capitale del Kenya, Nairobi, ha una popolazione di circa 20.000 persone dislocate su un’area piuttosto ampia e dispersiva, appartenenti alla tribù dei Luo. La provincia del South Nyanza, a cui il villaggio fa capo, è considerata una fra le aree più depresse e con un tasso di rendita più basso del Paese. Molte sono le problematiche che affliggono questa zona, tra la altre l’alto tasso di mortalità infantile, la presenza di numerosi orfani e vedove, la mortalità causata dalla forte e dilagante piaga dell’AIDS o di altre malattie quali le infezioni ad essa correlate, malaria, tubercolosi, lebbra, malattie infettive, o ancora la scarsità di risorse che l’area offre.
Nel corso di questi anni ha lavorato al fianco dei Padri Passionisti e delle Suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea alla realizzazione di alcuni progetti avviati nella suddetta area. In particolare si è impegnata presso la neo Scuola Secondaria femminile in qualità di educatrice professionale, professione altresì svolta nell’anno 2004-2005 a favore dei bambini orfani e malati di AIDS accolti nella Baby-Home (casa di accoglienza) di Macalder, struttura avviata e gestita dalle religiose sopra citate. Al fianco delle medesime ha partecipato al progetto “Di villaggio in villaggio, una clinica mobile per mamme e bambini” per promuovere campagne di informazione e di prevenzione alle malattie infantili e neo-natali in sei centri rurali della regione, attraverso la somministrazione di vaccini e vitamine a bambini da zero a tre anni e a donne gravide, secondo il programma sanitario definito dal governo keniota.
Dal 2007 è referente dell’ Up4 (Onlus Urban Planning for participation & development) di Torino, in collaborazione con Kennedy Ochieng Ouma insegnante della Primary School di Macalder,
Attualmente coordina i progetti:
"Macalder.net" - proseguimento dei corsi e potenziamento del laboratorio di informatica realizzato nella prima fase del progetto:
Sostegno allo studio dei ragazzi della Macalder Youth Polytechnic:
Dal 2009 .sono attivi 45 sostegni allo studio ; (55 € all’anno).
Per il 2010 sono stati individuati:
“Noi ragazze ed il nostro corpo” - Incontri di formazione all’educazione sanitaria e distribuzione di assorbenti per le ragazze della Macalder Primary School:
"Tusome Pamoja" - Leggiamo insieme: realizzazione di un laboratorio di lettura con il coinvolgimento di "bambini di strada" -
Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Città di Ciriè ed è in fase di elaborazione.
Il concerto di giovedì 1 luglio a Villa Remmert a Ciriè era finalizzato alla raccolta di fondi per UP4, in particolare per finanziare il progetto “Tusome Pamoja”, una serata perfetta, un gruppo musicale i “Fuori dal Mondo”, nostri concittadini, non più verdissimi ma carichi di entusiasmo,ed energia, le canzoni degli anni 60, quelle che ancora danno i brividi a tutte le età, eseguite magistralmente: la musica è sempre il veicolo migliore per condividere obiettivi come questi, i ricordi che affiorano inevitabilmente, spesso con nostalgia e una punta di rammarico ci avvicinano a realtà dove il nostro superfluo è l’indispensabile che spesso manca. Il mondo globale ha sicuramente bisogno di persone come Elisa, ancora troppo poche e troppo in minoranza nei confronti di chi i problemi si limita a dibatterli senza affrontarli nel concreto.

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