lunedì 3 giugno 2013


Da oggi questo blog avrà una vita, forse non quotidiana, ma il più frequente possibile, rinunciando o in alcuni casi eliminando altre cose del poco tempo libero che ho a disposizione in attesa di averne di più. Raccoglierà impressioni, progetti, iniziative, sogni ma anche i vostri commenti, e nel caso critiche, purchè costruttive e con alternative. Inizio da un articolo che ho scritto di recente, parla di persone e di fatti, uno la conseguenza dell'altro, ma è sempre dalle persone che noi dobbiamo partire in ogni circostanza, partendo dal rispetto che dobbiamo agli altri e lo stesso che dobbiamo pretendere, partendo dalla conoscenza che possiamo mettere a disposizione degli altri in modo da poter attingere da quella altrui ed infine i buoni sentimenti, quelli che dal giorno della sua elezione ci ricorda Papa Francesco, e ce n'era bisogno. Parlerà dell'associazione "Vivere il Verde" e delle sue iniziative che potrete trovare sulla pagina Facebook con lo stesso cliccando "Mi piace". Sarà un incrociarsi di notizie, fatti, persone e ovviamente un ritrovarsi. 
Potete suggerire i vostri link preferiti e spero diventare lettori fissi
Un caloroso benvenuto a tutti!!!!!!!!!

Persone e fatti
Oggi i collegamenti tra persone e fatti sono diventati  qualcosa di criptico: le persone ci interessano non in quanto tali ma per ciò che possono rappresentare per i nostri interessi. Le utilizziamo, è un brutto termine ma rende bene, attingiamo ciò che ci interessa o ci fa comodo,  a volte anche subdolamente le scartiamo.
Al di là di queste ci sono le persone che invece non smetti di ringraziare il destino per avertele fatte incontrare, quelle che entrano in punta di piedi, in silenzio, osservano, accettano le regole, si confrontano con semplicità e cosa più importante di tutte, mirano a farsi accettare.
In ogni contesto la cosa fondamentale è accettare e  condividere le regole,  soprattutto condividere gli intenti di chi ha già iniziato l’opera, questo è possibile solo in presenza di uno spirito di appartenenza alla situazione,  libero da ogni interesse personale, economico o  similare.
Viviamo in momenti di traiettorie variabili dal punto di vista economico, sociale, civile e i rapporti umani vengono di conseguenza.  Riusciamo spesso a dire che non abbiamo tempo ma altrettanto spesso preferiamo non soffermarci a prendere tempo per non dover riflettere e analizzare su come viviamo il nostro tempo. Spesso dovendo scegliere fra due opzioni contemporanee preferiamo quella più facile: non uscire di casa, non occuparci degli altri, non fare nemmeno il più piccolo sforzo per uscire da una quotidianità preconfezionata che ci sta stretta ma dalla quale scegliamo di non uscire per non modificare  regole che conosciamo bene.
Ho avuto la grande  opportunità  di conoscere persone che mi hanno insegnato che ci sono momenti che non tornano, opportunità che non si ripetono, personaggi che possiamo conoscere ed apprezzare solo quando ci sono, qualche “tour de force” può avere un senso se ci regala l’opportunità di esperienze irripetibili e indimenticabili.
A queste persone devo insegnamenti che mi hanno permesso di affrontare situazioni che per qualcuno erano impossibili e assurde, per altri non avendo tornaconto economico di nessun interesse. Oggi che le circostanze hanno fatto si che avessero termine,  mi dico che sono state per me una ricchezza inestimabile, dal punto di vista umano, pratico e anche economico, quando si ha molto da  fare e molto poco tempo per farlo è indispensabile una perfetta organizzazione.
Il lato migliore di questa esperienza, e mi riferisco alla manutenzione e  conduzione del giardino del Baulino, durata quindici anni, sono state le persone, gli ospiti della struttura;  di altre persone presenti nella stessa  preferisco non parlare,  anche se sono stati ottimi maestri, ma sotto altri aspetti.
Ai “nonni”, così li abbiamo sempre definiti noi volontari e le centinaia di bambini che hanno partecipato al Progetto Scuola di quegli anni, abbiamo dedicato tutto l’impegno possibile, purtroppo è mancato in parte il tempo per stare fisicamente insieme, ma sapevamo che loro apprezzavano ciò che riuscivamo a fare.
Queste riflessioni sono affiorate con vigore in questi ultimi periodi per due fatti legati al Baulino, il prima è la scomparsa di Camilla Catterino, donna indimenticabile per la sua energia ed esuberanza, molto affettuosa anche se a volte un po’ prevaricatrice, è stata per tutti quegli anni il personaggio più significativo del luogo. Voce sonora, dialettica sciolta, dotata di ironia ed autoironia, nonostante la vita non le avesse risparmiato nulla non aveva mai perso del tutto manualità e creatività, le utilizzava per creare gioielli e manufatti che regalava volentieri. Adorava fiori e piante e regolarmente scendeva con noi in giardino, si faceva raccogliere fiori e qualche erbetta profumata. Adorava i bambini e quindi era scontato incontrarla durante il percorso con i ragazzi ai quali amava raccontare filastrocche, alcune un po’ “disinvolte” e ascoltare le loro storie. Camilla è stata il simbolo di un luogo che per lunghi e faticosi anni abbiamo cercato di curare nel migliore modo possibile con poche risorse e tanti problemi ma con la consapevolezza di un servizio che colorava le giornate agli ospiti. E loro sapevano ricambiarci con un affetto ed una semplicità che scaldava il cuore. Ora il luogo è vuoto e senz’anima, lo abbiamo visitato di recente: desolato, impraticabile, con il senso dell’abbandono  e del degrado che velocemente diventa il protagonista delle aree verdi, dove la natura avanza inesorabile e veloce se l’uomo smette di occuparsi di lei

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