mercoledì 12 novembre 2008

Lo spirito del giardino

Che cos’è un giardino? Domanda banale, eppure ricorrente e spesso assillante soprattutto per gli appassionati, coloro che rubando attimi ad quotidianità sempre più pressante, sfidando problemi ed imprevisti di ogni sorta, incapaci di sottrarsi al legame sottile ed inesorabile che si viene a creare quando si “accudisce” un giardino. Il concetto di giardino è molto ampio, un piccolo spazio vicino a casa, un cortile, un grande terrazzo e perché nò un balcone da sfruttare al massimo, dal quale, sfidando la mancanza di spazio, ricavare un piacevole angolo/rifugio.

Colui che pianta un giardino, si dice, pianta felicità, mentre si lavora si pensa al risultato che si otterrà, cercando di domare ed utilizzare la natura, la luce lo rende vivo e la pioggia lo rende profumato. Spesso il risultato voluto lo si ottiene dopo svariati tentativi, ma anche questo fa parte del gioco, spostare, cambiare le impostazioni, rivedere gli abbinamenti dei colori, ma arrivare al risultato sperato, al colpo d’occhio appagante, ed al piacere di condividere con gli altri il nostro piacere. Se poi ci soffermiamo sulla storia centenaria dei giardini, scopriamo quanto essi siano vicini al momento storico in cui vengono rappresentati: gli eleganti giardini moreschi, i semplici e lineari giardini medievali, gli sfarzosi giardini rinascimentali, gli opulenti giardini della “grandeur” francese dei tempi del Re Sole, i romantici giardini nordici, i solidi ed importanti giardini giapponesi. Ognuna di queste tipologie di giardini ha un suo spirito, caratteristiche ben precise, anche se le recenti mutazioni climatiche stanno rappresentando svariate modifiche sotto l’aspetto colturale: piante sino a pochi anni di impossibile tenuta nei nostri climi oggi sono perfettamente inserite, al contrario ne abbiamo perse altre, per l’aumento delle temperature.


I giardini presentano aspetti numerosi e differenti, mutevoli con le stagioni, ma anche con le condizioni del tempo, durante le fasi della giornata.
Si possono visitare bei giardini, si possono sfogliare immagini, ma è il luogo che noi abbiamo creato ed accudito, superando le limitazioni imposte dal luogo, dal clima, dal tipo di terreno, e nel quale abbiamo ad un certo punto cercato dare un tocco magico, un angolo particolare, un albero o un arbusto a lungo cercati e finalmente trovati, o semplicemente un piacevole punto focale che rappresenta quello che noi siamo. Difficile sottrarsi ai mutamenti, alle novità, riprodurre ciò che si vede, creare “scatole di colori”, un caos apparente, una confusione piacevole, evitando l’ordine troppo formale, le impostazioni rigide, lasciare spazio ad una fantasia che può durare per poco, ma questo è il bello di un giardino, lasciare sempre spazio a nuove idee.


Ma più semplicemente un giardino, e soprattutto il nostro giardino, è un luogo dove “un’anima si sente a proprio agio”.
Russel Page, il grande architetto-paesaggista inglese del ‘900 così conclude la sua opera massima “L’educazione di un giardiniere” “se un giorno possedessi un giardino, in qualsiasi luogo fosse situato, qualsiasi fossero la sua forma e le sue dimensioni, rappresenterebbe per me una grande soddisfazione, perché, come tutti i giardini, sarebbe un mondo in sé compiuto di cui anch’io potrei godere le bellezze”.

2 commenti:

  1. Bei testi e belle immagini! Sono contenta di essere venuta a visitarti....
    Claudia

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  2. Complimenti per il nuovo blog, l'impaginazione, le foto, tutto.
    I testi, certamente interessanti e di qualità li leggerò con calma non appena trovo un attimo di tempo.
    Renato

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