giovedì 24 giugno 2021

PASSIONE HOSTA

 Pillole di verde

La mia passione per le hosta è nota a tutti coloro che mi conoscono, Non mi si chieda quando è nata e perchè. Da bambina nel giardino/orto  della mia nonna Vincenza ce n'era un unico esemplare, foglia verde banalotta, fiore bianco, altrettanto. Non ha mai catturato la mia attenzione ma è rimasto il ricordo.
Per un pò le ho ignorate poi è scoccata la scintilla con la complicità della conoscenza di alcuni vivaisti di pregio, primo fra tutti ovviamente Renato Ronco, nel suo vivaio c'è un angolo dedicato a loro, Renato le compra durante i suoi viaggi, le scambia con i suoi colleghi.  A volte.... va beh non è bello dirlo ma chi non lo ha mai fatto, soltanto quando ce ne sono a grandi quantità ovviamente, ci scappa un piccolo
"prelievo", con attenzione e cura, senza procurare sofferenza. La passione è aumentata durante le visite ai giardini francesi e inglesi, le più belle in quelli scozzesi, visto il clima umido e fresco. Là si trovano ovunque, nei bordi misti, nel sottobosco, alla base di un albero. 
Questa è una delle mie preferite, fiorita adesso, piccole foglie blu a forme di cuore, fiore stupendo a petali doppi, la foglia è abbastanza carnosa quindi meno accessibile alle limacce, grandi nemici delle hosta, possono far scomparire la pianta. 


Questo e' il periodo del loro  massimo splendore, penso che si potrebbe creare un bel giardino solo con esemplari di Hosta.
Ne posseggo una piccola collezione, destinata a crescere temo, perchè, se secondo qualcuno sono tutte uguali, in realtà ne sono classificate 40 specie da cui sono derivate più di 6000 varietà e cultivar.

Sarà dura averle tutte!!!


mercoledì 23 giugno 2021

Giallo come il sole profumato come il mare

 Ci sono profumi e colori ai quali mi è difficile resistere,  è successo pochi giorni fa, al mercato, dove su un banco troneggiava una piramide di "ovali di Sorrento". E' una simpatica definizione per uno dei nostri prodotti migliori, i limoni della costiera amalfitana (nessuna garanzia che la loro provenienza fosse quella, ci basta il loro profumo): di forma ovale, con buccia spessa e irregolare, ricchi di vitamina C e oli essenziali. Perfetti per il lemoncello, stavolta li ho utilizzati per la marmellata, mai fatta prima, risultato ottimo. 
Una precisazione è doverosa, la marmellata è quella dove si utilizzano gli agrumi (limone, arancia, mandarino, cedro, pompelmo, bergamotto, kumquat, lime), con tutti gli altri frutti e verdura è confettura.
Prendiamo come base 1 kg di limoni
La preparazione è un pò lunga per l'esigenza di togliere il più possibile il sapore acidulo,  si ottiene, dopo un lavaggio accurato con uno spazzolino dei frutti interi, tagliandoli poi a fette sottili, tolti i semi, lasciandoli in immersione in acqua fredda ricoperti di pellicola. L'acqua verrà cambiata ad intervalli regolari, per le successive 24 ore (come fatto anche per le scorze candite delle arance).



Scolare il tutto, trasferire in una pentola capiente, ricoprire di acqua fredda, far arrivare a bollore, scolare nuovamente, tenere da parte 350 ml di acqua di cottura, rimettere nella pentola, aggiungere l'acqua messa da parte. 
Aggiungere 600/700 gr. di zucchero, cuocere a fuoco medio/basso per circa un'ora, mescolando di tanto in tanto, ho messo la retina rompifiamma per evitare antipatiche  bruciature.



Nel frattempo prepariamo i barattoli, li passo per 2 minuti nel microonde con un pò di acqua sul fondo, si butta l'acqua, si fanno asciugare e sono pronti. 
Per sapere se la marmellata è pronta si fa la prova con un pò di composto sul piattino inclinato, sarà pronta se rimane ferma.
Travasare nei barattoli fino ad un centimetro dal bordo,  lasciarli raffreddare capovolti, questo per permettere la formazione del sottovuoto,
La marmellata è pronta, buonissima, senza sprechi, da mangiare con fette di pane o nella preparazione di dolci.




martedì 8 giugno 2021

Una pillola di ricordi

Un giorno di marca, San Medardo 

L'8 giugno il calendario ricorda il Vescovo San Medardo di Noyon (Francia)
Vescovo e patrono di Arcevia, Vermandols (Francia), 470 ca.-Saint-Quentin (Francia), 560 ca. Medardo appartiene alla prima generazione francese, che deriva dalla fusione tra i Galli e i Franchi. Il padre Nectar è un nobile franco che, al seguito di Childerico 1, conquista la Gallia; la madre Protagia appartiene a una famiglia gallo-romana (quindi al popolo conquistato).
Un proverbio meteo recita: se piove nel giorno di San Medardo (8 giugno) pioverà ancora per altri quaranta giorni. Ma è proprio vero? La tradizione contadina del passato non disponendo di servizi meteo si fondava sull'osservazione del cielo e di alcuni "giorni di marca". San Medardo è uno di questi. Il periodo è quello della raccolta del foraggio,  quindi importantissimo, e il meteo era fondamentale per un buono o cattivo raccolto. Le mie esperienze di vita contadina della mia infanzia mi riportano il ricordo di questi giorni, spesso purtroppo la regola veniva rispettata e la qualità del foraggio ne traeva discapito, la fatica raddoppiata. 
Medardo era il nome del mio nonno paterno che ne andava fiero, il suo onomastico era festa doppia, in particolare quando il tempo non rispettava la tradizione. 
Auguri Nonno Medardo, l'8 giugno ancora oggi per me è un giorno da ricordare!!!











sabato 22 maggio 2021


Una pillola di gusto

Un dolce per tutte le occasioni: IL TIRAMI SU ....


Il nome è evocativo, dovrebbe avere lo scopo di farci stare meglio, 
L'ho fatto oggi per una serie di motivi, ero effettivamente un pò giù, periodo questo, non particolarmente felice, ma non è il caso di proseguire, meglio parlare del tirami su,  io lo preferisco con i savoiardi, ma si può fare con i pavesini e con il pan di spagna. Da qui già si capisce che il tirami su è estremamente versatile, come ingredienti e come preparazione. Il nome è dovuto al suo altissimo valore energetico, dovuto ai suoi ingredienti, pochi ma altamente sostanziosi.
E' il dolce italiano più famoso del mondo,  sicuramente il più amato. Molte regioni si contendono la paternità, la Toscana, con Siena e la Zuppa del Duca, l'Emilia Romagna con il Dolce Torino, citato  da Pellegrino Artusi, il Piemonte, dove un pasticcere di Torino  lo preparava per Camillo Benso Conte di Cavour. La contesa, ad oggi irrisolta,  si è ristretta alla fine fra Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Il 21 marzo è il "Tiramisu Day", giornata istituita nel 2017 dai food blogger Clara e Gigi Padovani.
Per entrare nel vivo dell'argomento posso dire che il tiramisu è uno dei dolci che mi riescono meglio, lo faccio in modi diversi, a volte per scelta a volte costretta da ciò che offre il frigorifero.
L'ingrediente  fondamentale sono le uova, la loro freschezza fa la differenza, quello di oggi conteneva uova freschissime, zucchero, panna, ricotta, albumi montati a neve. Ottimo anche con il mascarpone, e la Philadelphia, una volta ho azzardato con gorgonzola dolce e panna, con aggiunta di gherigli di noce.
La base l'ho fatta con savoiardi imbevuti con caffè leggero zuccherato con aggiunta di rhum, il liquore può variare, va bene anche un  amaretto o un liquore al caffè (es. bicerin).
Aggiungo gocce di cioccolato amaro, nocciolini, pezzi piccolissimi di arance candite (ricetta già pubblicata sul blog) alla crema da alternare agli strati di savoiardi. Per finire il cacao amaro, e, per esagerare, scaglie sottili di cioccolato amaro..... 
I fiori della decorazione sono eduli..... se vi va!!!!!

Dedicato alla mia mamma, Fina, che due anni fa ritornava alla casa del Padre. Era uno dei suoi dolci preferiti. 

 

 







giovedì 20 maggio 2021

 Pillole Verdi

Sua maestà l'Iris

E' una passione recente quella che mi ha portato alla scoperta di un fiore maestoso protagonista di questo periodo, l'iris.
La parola "IRIS" proviene dal greco e significa "arcobaleno". 
Nome latino: Iris Barbata o Iris Germanica
Famiglia Iridaceae
Il genere Iris è originario dell'Asia, è molto vasto e viene suddiviso in 2 grandi gruppi, le specie rizomatose e quelle bulbose
Iris germanica Pink Attraction


Coltivazione: 
Per quanto riguarda la coltivazione basta seguire poche regole perchè gli iris sono robustissimi:
Prediligono posizione soleggiata, Si adattano a qualsiasi tipo di terreno, il tipo ideale è comunque sciolto, asciutto, senza ristagni idrici e con ph leggermente alcalino.in caso di terreno pesante alleggerire con un pò di ghiaietto.
E’ una pianta rustica, resiste bene alle alte e basse temperature. E’ adatta per essere utilizzata nelle scarpate.

E’ una pianta molto resistente alla siccità: è sufficiente una buona innaffiatura dopo la piantumazione e poi regolarmente a cicli di 10-15 giorni durante la stagione calda.

Le aiuole destinate alle Iris si concimano con un fertilizzante a lenta cessione o meglio ancora con  stallatico, al momento dell'impianto, mescolando il prodotto al terreno.

I rizomi si piantano superficialmente, l’epoca migliore per la piantumazione delle Iris va da giugno a settembre, attraverso la divisione dei rizomi, quando gli iris sono troppo fitti cominciano a fiorire meno. Distanza di piantumazione 35/40 m.

Si concimano con prodotti con poco azoto e fosforo e potassio più altri, la cenere del camino va benissimo in quanto è solo potassio soprattutto se sono i vaso e per quanto riguarda i rifiorenti che vanno innaffiati con una certa costanza.
Se il gelo fa uscire il rizoma dal terreno non bisogna pressarlo perché si spezzano le radici, si aggiunge terriccio leggero intorno alle piante.
E' sufficiente iniziare con un piccolo rizoma, il primo anno non fiorirà ma dal secondo si allargherà e si vedranno i primi fiori;  cresce bene sia in vaso  che nel terrapieno, dove in breve tempo si allargherà formando una aiuola compatta ed elegante. Adatto come copri suolo per rose rampicanti o nelle vicinanze delle eleganti calle. 
Iris Germanica Double Day D. Shot,  Pink Attraction

 Proprietà terapeutiche: 
Proprietà farmaceutiche: Aromatizzanti, rinfrescanti, espettoranti, antisettiche.
Dal rizoma di questa pianta si ottiene un estratto dal delicato profumo di violetta, che porta in sé la straordinaria capacità della radice d’iris di conservare l’acqua per sopravvivere anche a lunghi periodi di siccità. Preparazioni cosmetiche a base di estratto d’iris sono mirate a regolare l’equilibrio idrolipidico della pelle.
 
Iris Gernanica Double Day
Grazie per la collaborazione a Daniela Pasero, vivaio Fiorichiari di San Pietro Mosezzo (NO) specializzato in iris rifiorenti , rose antiche moderne e inglesi, oltre ad una selezione di erbacee perenni.  
Conosciuta a Masino nel suo stand colorato e profumato dove lei con pazienza e competenza dispensa consigli e suggerimenti, a tutti.





sabato 1 maggio 2021

Sogni in pillole

IL VIAGGIO COMINCIA DALLA TESTA.....Direzione Scozia!

Ogni viaggio, di qualsiasi natura per qualsiasi destinazione inizia sempre con il detonatore di un pensiero che inizia la ricerca di una evasione momentanea. 
Di solito è quando siamo in preda alla noia e alla stanchezza che questi pensieri cominciano a frullare con più insistenza. 
Dove andare? partendo dal presupposto che tutto il mondo o buona parte di esso andrebbe visitato, possiamo decidere liberamente fra: mare/monti? Paesaggi plein air /grandi città? una morbida crociera o un trekking avventura? La maggior parte di chi ama viaggiare ha una lista dei desideri che il passare del tempo rende più stringente, soprattutto per le mete più impegnative, che richiedono tempi lunghi, spostamenti interni e passaggi faticosi.
Questa lista può essere quanto mai eterogenea: dal placido lago in regione, dalla località termale abbinata a paesaggi bucolici, dall'arcipelago con acque cristalline, fino ai più remoti isolotti raggiungibili con lunghi viaggi e parecchi mezzi di trasporto sia al Nord che al Sud del mondo.
Superata la fase preliminare della scelta della nostra meta, non facile, si affrontano le variabili: quanto tempo abbiamo a disposizione, quale budget, da soli o in viaggio organizzato, mezzi di trasporto, periodo dell'anno.. Meglio  è se questa fase la gestisce qualcun altro, amici con spirito di organizzazione, qualcuno che ci propone un viaggio tematico..... Il viaggio di cui parlo è nato proprio così, in ambito botanico ma con spazi e tempi per visitare città, attraversare paesaggi da cartolina e poi giardini storici, orti botanici, giardini privati,  gioielli cui vengono dedicate le massime cure dai proprietari che gioiscono nell'aprirli a gruppi o singoli in grado di apprezzarli ma soprattutto di non vandalizzarli. Pratica diffusa in Francia e Regno Unito, sta iniziando anche da noi, un modo per avere introiti per il loro mantenimento, per fare scambi di piante, soprattutto condividere una insana passione che in alcuni suoi aspetti è quasi tossica. 
Vi parlo della Scozia, tre anni fa, a luglio, arrivarci in autobus richiede una  certa dose di resilienza, ovviamente ci sono alcune tappe, obbligate per gli autisti e per il mezzo ma anche per i passeggeri. 
Il tempo di sosta viene impiegato per una visita green, ogni proprietario è orgoglioso di mostrare quanto di meglio ha saputo rappresentare e coltivare, con garbo e maestria, gli italiani sono una clientela gradita, lo si intuisce dagli occhi che si illuminano, e per chi c'è stato, dai loro racconti di viaggio a casa nostra. 
A parte il tragitto infinito, ma piacevole, fra le tante una tappa a Londra con visita  ai Kew Gardens e serata libera in una città che non si finisce di scoprire, altre lungo la strada in villaggi da cartolina.  Il cartello che segna il confine tra territorio inglese e scozzese è in un paesaggio di un verde infinito, nuvole che si rincorrono, greggi di pecore e vacche Highlander. Un viaggio sognato da tempo, alla ricerca di spazi infiniti, colline a rincorsa, laghi, brughiere e storia. Castelli, alcuni autentici ruderi altri in perfetto stato, visitabili, splendide tenute. La capitale, Edimburgo, è una stupenda città, il suo castello, abitato sin dal secolo IX, sorge su una rupe rocciosa di 130 metri, la Castle Rock, una cima vulcanica. Si dice che  abbia ispirato J.k. Rowling per la saga di Harry Potter.
Una città di girare a piedi, in tutti i suoi quartieri, possiede uno dei più interessanti giardini botanici che io abbia mai avuto modo di visitare, sotto un sole incredibile, soprattutto duraturo, tutta la giornata.
Il clima scozzese è molto mutevole, con escursioni termiche molto frequenti, durante la giornata, spesso piovoso, questo può essere un aspetto sgradevole ma regala paesaggi e sfumature di colori indimenticabili. 
E' un gigantesco giardino di 28 ettari creato nel 1670 in una valletta riparata, ospita collezioni di hosta, felci, palme e grandi serre con stupende orchidee e piante da tutto il mondo. 
Al Nord della Scozia vi è un luogo che non dimenticherò,  il Dundonnel garden, con la più bella collezione di Hosta mai vista....e senza limacce.... solo con la segatura, affermano.... mah..... Di incredibile anche il giardiniere, gentile quanto competente. A fine visita ci ha portati nella sua casa, poco distante, da lui costruita in materiale eco compatibile con una incredibile vista sul fiordo di Durnamuck, spettacolare. Questo e molto altro è la Scozia, paesaggio,  acqua, vegetazione, una fusione a perdita d'occhio, dove lo sguardo non raggiunge mai l'orizzonte..
A questo punto si potrebbe continuare all'infinito, perchè il viaggio è sogno, magia, fantasia. I ricordi ci riportano a quanto visto e al desiderio di un ritorno.... perchè no? Ogni volta che torno da un viaggio mi dico che ci tornerei.... spesso improbabile, ma in Scozia ho lasciato molte cose da fare: le Isole, alcuni villaggi , alcuni pub, alcuni cibi..... tanta birra e ottimo whiskey.
Adesso sto pensando che a breve un viaggio sarà possibile, credo che sceglierò l'Italia, ha moltissimo da offrire... in attesa di allargare l'orizzonte e fare qualche spunto all'elenco.
P.S. gli scozzesi sono un popolo un pò rude ma molto piacevole, molto diversi dai loro vicini Inglesi, spero riescano ad ottenere quanto desiderano, la loro indipendenza.
A breve verrà proposto un referendum dalla loro battagliera premier, faccio il tifo per loro!
 

Abbotsford Castle 
Dundonnell Garden
orto botanico di Edimburgo
Durnamuck
Eilean Donan Castle
Dedicata a Laura e a tutte le donne fiordaliso: la partenza/arrivo della Via Francigena: di fronte alla cattedrale di Canterbury, tappa del viaggio








 




venerdì 23 aprile 2021

 

Una pillola di gusto: 

CAVOLO NERO E PORRI, nell'orto e non solo......

Fino ad alcuni anni c'erano alcuni cibi che non consideravo, anzi li detestavo, due di questi erano il cavolo nero ed i porri. 
Oggi li ho riqualificati, riconoscendone indubbie virtù oltre che sapori.
 Il cavolo nero, o cavolo toscano, è uno di questi, appartiene alla famiglia delle Brassicacee o Cruciferae, la specie è Brassica oleracea,  varietà acephala, a foglia allungata di colore verde scuro. Il freddo rende più tenere le foglie, infatti sono cibi tipicamente invernali.  Contiene molte fibre è ricco di vitamine, A, B, C, E, K, (acido Folico) quest'ultima importante nella coagulazione del sangue. resiste alla cottura che non ne riduce le proprietà a differenza della vitamina C e altre. Per questo è consigliato l'utilizzo delle verdure crude, minerali: calcio, zinco, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio. 
Ha un nemico, la cavolaia, Pieris brassicae, un lepidottero killer che da larva diventa farfalla.
In questa immagine la pianta ha finito il suo periodo produttivo, è una stagionale ,   inizia a fiorire e produrre semi. a quel punto il suo ciclo vegetativo è terminato, si possono raccogliere i semi e farli germogliare oppure lasciar fare alla sorte, i semi spostandosi possono generare altre piante, non è raro negli orti trovare ortaggi nati spontaneamente. 
In cucina il cavolo nero è il protagonista della ribollita, piatto di recupero della cucina tradizionale toscana. Le sue origini risalgono al Medioevo, i nobili a fine pasto davano il pane avanzato ai servi che lo univano alle poche verdure che avevano a disposizione e le facevano bollire, quindi ribollire il pane. Si usava cucinarne grandi quantità e quindi veniva ribollita nei giorni successivi, anche la ribollita dei giorni nostri viene cucinata e poi riscaldata prima di mangiarla. 
Il cavolo può essere utilizzato come condimento per la pasta, dopo la cottura nell'acqua della stessa, fatta saltare poi con aglio olio e peperoncino; come ingrediente di una torta salata, nella frittata previa bollitura.






Il porro, Allium Porrum, è una pianta erbacea biennale, appartenente alla famiglia delle Liliacee, ha un sapore molto simile alla cipolla alla quale viene spesso sostituito. Ama la posizione in pieno sole, è l'unica esigenza, possiamo anche dimenticarlo in quanto richiede pochissima acqua e non viene attaccato da parassiti. 
E' il simbolo nazionale del Galles.
Il fiore è bellissimo, si sviluppa nel secondo anno di vita, al termine della sua fase vegetativa.
La parte edule è rappresentata dalla parte basale delle foglie, quella bianca, la parte verde, se non troppo dura, si può usare per una minestra di verdure. Molto utilizzato nella cucina araba e maghrebina.
E' ricco di minerali, potassio, magnesio, selenio, fosforo, rame, ferro, sodio, magnesio. Fra le vitamine la A, B1,B2, B3, B5, B6, C, E, K, J.
Ha origini antichissime, lo troviamo già nell'antico Egitto, nella Bibbia, fra i Romani e i Greci, Ippocrate elencò le sue proprietà, nel Medioevo, nel 1600 si usava per stimolare la fecondità e come  afrodisiaco, non abbiamo inventato nulla, nemmeno il Viagra!
In cucina è estremamente versatile: stufato leggermente con aggiunta di fonduta o besciamella per una profumata quiche, per la frittata,  salsina per la polenta, soffritto al posto della cipolla nel risotto o nella pasta,  abbinamento ideale con lo speck, crudo nelle insalate.



Per entrambi questi esemplari mi piace dire che il loro essere piante da orto non impedisce di ben figurare  in un giardino, nel  bordo misto erbaceo, dove il fiore del porro farà la sua bella figura, così per le foglie del cavolo  nero........ o in un bel vaso, sul balcone.



 



domenica 18 aprile 2021

Pillole verdi...  

Le Hosta e i costruttori di giardini

 Se poco poco ci piace osservare questo è il periodo delle grandi mutazioni e le emozioni non mancheranno così come le sorprese.
La stagione più bella in giardino, si ha l'impressione, e mi piace crederlo, che le piante crescano sotto i nostri occhi, in alcune il fenomeno è più evidente, fra queste le mia amate Hosta. In pochi giorni hanno fatto grandi passi, alcune sono più avanti, dipende dalle posizione in cui sono collocate, altre sbucano timidamente, non ricordo la presenza di tutte  perchè le metto ovunque, mi piacciono soprattutto in gruppo, sotto gli alberi, gli esemplari più alti sullo sfondo di bordi misti, le piccoline sul davanti, mai a linea retta.  Il primo anno sono un ciuffo, velocemente crescono, si infoltiscono, si allargano, molto rustiche, non muoiono mai, nemmeno inverni rigidi o posizioni infelici le accoppano. Ogni anno ne compravo un esemplare, il luogo ideale è la mostra di Masino, fino a qualche tempo fa dal mio amico Renato Ronco, ma le sue le ho tutte, siamo entrambi alla ricerca di nuove varietà e nuove emozioni.... l'ultimo acquisto ha una foglia verde/blu a forma  di cuore, con stupendi fiori bianchi. 
Masino per il secondo anno  non ci sarà, un grande dispiacere; un luogo di piacevoli incontri con bravissimi vivaisti, perlopiù produttori, quelli che mettono le mani nella terra, nel concime, conoscono i loro prodotti dal seme in poi..... ho avuto il piacere di conoscerne parecchi, a cominciare da Renato che ho trovato proprio lì in un magnifico stand di aceri giapponesi, azalee e rododendri, i suoi cavalli di battaglia.  Solitamente riservati e un pò timidi, abituati al lavoro "vero" più che a intrattenere il pubblico. Spesso subentra un rapporto più confidenziale, ci si vede alle mostre, oltre a Masino Orticola, Flor,  quando possibile nei loro vivai di produzione, luoghi dove si semina, si fanno talee, innesti, esperimenti, scambi, un lavoro incessante, senza soste, in lotta con il tempo atmosferico e l'altro. 
Questo settore è uno dei più colpiti dalla pandemia di Covid-19 ci auguriamo che presto anche per loro ci saranno le aperture, prima che la stagione più produttiva, questa, sia troppo avanzata, per loro  e per noi...... quale migliore cura anti stress infilarsi in un vivaio o in un garden per dare un'occhiata e uscire con un carrellone colorato!!!!! e poi a casa... il piacere di riempire una fioriera, dare luce ad un angolo buio, migliorare una prospettiva che non ci piace. 
Ormai è opinione consolidata, la passione verde può essere anche una terapia verde! 




 








domenica 11 aprile 2021

 Piccole soddisfazioni....

Ogni tanto in cucina mi cimento in cose che non mi erano riuscite prima, diventa una sfida, sono caparbia e mi piacciono. Stavolta non sembrava una mission impossible, si trattava di candire le bucce di arancia.
Il tutto a Pasqua, argomento pastiera, fra le tante varianti proposte ho seguito quella di una amica, napoletana doc, sono previsti canditi, a casa non ci sono, mancano pochi giorni e infilarmi in un negozio non ne ho voglia, saranno tutti affollati, come sempre. 
Quindi, unica alternativa "farle"! 
Altre volte ci ho provato, il problema è il solito, sempre un pò dure e soprattutto amare.... A questo punto nasce il lampo, ogni tanto succede ancora.... 
Ho pensato al baccalà salato, al fatto di tenerlo in acqua per alcuni giorni, con risciacqui ogni tot,  quindi perchè non tentare la stessa procedura? poi si vedrà. Quindi ho sbucciato delle arance,  con  buccia spessa,  le navel per intenderci, cercando di tralasciare il  bianco (la parte amara) facendo delle fette larghe 3 cm,  le ho tenute in acqua cambiata spesso  per un giorno e una notte. la mattina successiva le ho lavate  abbondantemente, poi messe  in acqua calda a bollire per 20 minuti, a piacere aggiungere  un stecca di cannella. Poi asciugate, pesate, aggiunto equivalente  peso di zucchero,  ho usato zucchero di canna e un pò di miele, tagliate a striscioline, larghe 1/2 cm
Quando il liquido  inizia ad colorarsi e a solidificarsi girare delicatamente le strisce, quando sono lucide e il liquido molto ridotto, saranno passati almeno 20 minuti,  con una pinza da cucina estrarle e appoggiarle su carta da forno. Tagliarle a pezzi piccolissimi per la pastiera o altri dolci, intere si possono conservare in un  barattolo, lo volevo fare ma..... non è stato possibile, troppo buone! 
Si possono fare anche con le bucce di limone e di cedro che avendo la buccia molto spessa hanno sicuramente una buona resa. Ottime  nelle tisane, nei biscotti, per decorare, da mangiare (es. cannoli siciliani).  In questo modo dell'arancia nulla si butta, questo mi piace,  il cibo va consumato con il minimo scarto. 

 


martedì 6 aprile 2021

 due chiacchiere in libertà.....

FINCHE' C'E' FOGLIA C'E' SPERANZA!

Le piante come i luoghi e gli oggetti possono ricordarci le persone.
Lo scorso anno un vecchio prunus domestico, varietà coscia di monaca, buonissime,  piantato nel mio giardino molti anni prima da mio padre, dava segni di evidente decadimento: la rottura di un ramo portante, una malattia fungina, pochi frutti.
Ho tentato il tutto per tutto: pasta cicatrizzante sul punto di rottura, potatura quasi totale per i pochi rami rimasti, un pò di olio minerale.... 
Ha funzionato, ora è coperta di fiori sui numerosi rami nuovi, uno spettacolo! 
Più avanti vedremo di che portata sarà la produzione dei frutti vista la potatura sicuramente non da manuale, contrariamente a ciò che avrebbe fatto mio padre, attento ed abile potatore.
Sulle piante vale ciò che si dovrebbe applicare in altri contesti: eliminare ciò che non serve!















venerdì 2 aprile 2021


Verde in pillole... piante emozionali: LE HOSTA

Se parliamo di emozioni solitamente le riferiamo a qualcosa che ci appassiona, ci coinvolge, ci trasporta in uno stato di benessere. Le passioni sono un veicolo emozionale, la passione per la botanica porta a creare un filo diretto, una empatia particolare a considerare le piante esseri viventi, si creano legami, con alcune in modo speciale.
Vorrei parlarvi di una specie alla quale sono particolarmente affezionata: le Hosta, la famiglia di appartenenza è la Agavaceae, originaria della Cina è arrivata in Europa alla fine del diciottesimo secolo, sono molto coltivate soprattutto nel Regno Unito e nel Nord della Francia, in Italia ultimamente si stanno diffondendo e si trovano più facilmente e in sempre maggiori varietà. 
Esistono 40 specie e 3000 varietà, dalla piccolissima Illicit Affair alla grande Mammuth, il cui nome dice tutto riguardo le dimensioni.
Predilige posizione di mezz'ombra, in terreno drenato e non arido, irrigazioni frequenti soprattutto in zone calde, tuttavia in zone  montane o collinari tollera bene posizioni in pieno sole. In inverno scompare e in primavera, in questo periodo riappare. Si dividono in primavere riducendo i ceppi quando hanno raggiunto buone dimensioni. 
Una delle mie linee guida è "ti pianto dove mi piace .... poi vedi tu" a volte funziona, le piante hanno grande spirito di adattabilità, a volte scompaiono per ricollocarsi più in là, anche le passioni funzionano meglio a compromessi.
Le immagini sottostanti si riferiscono tutte a ieri mattina, si vede chiaramente la differenza di vegetazione, dovuta soprattutto all'esposizione, nel giro di pochi giorni saranno tutte uguali, nel pieno del loro splendore.... verde chiaro, azzurro tendente al grigio, verde scuro, giallo e bianco, giallo e verde e così via. più avanti fioriranno, con fiori semplici o doppi, dal bianco al rosa al lillà, alcuni profumati. Amano stare in compagnia dei loro simili, a corona sotto una grande albero o una palma, in un bordo misto collocate in base alle dimensioni ed al colore, in una aiuola solitaria abbinate alle graminacee.
Crescono bene anche in vaso, 
Mi assomigliano, proprio in base alle loro caratteristiche, e questo vale anche per le altre categorie di piante emozionali di cui vi parlerò più avanti. Sulle Hosta si potranno dire ancora altre cose; sui sociali, in particolare fb, si trovano gruppi di collezionisti, da tutto il mondo, che si scambiano foto, semi, piante, stanno pensando di organizzare un raduno, per il momento solo virtuale.
Spero di essere riuscita ad appassionarvi, almeno un pò a queste piante, sono fantastiche. Unico neo, sono un alimento gradito alle limacce, si inizia la lotta con sale grosso, cenere, birra, in un secondo tempo, prima di perdere intere piante, si passa ad una lotta più dura con la lumachina. 










martedì 30 marzo 2021

Sogni in pillole..... 






Toscana..... terra magica.....

Ci sono territori che trasudano di bellezze naturali, borghi incontaminati, opere d'arte, botteghe artigiane, sentieri per cogliere al massimo le bellezze circostanti,  luoghi di ristoro che ripropongono ricette e prodotti della tradizione. In Italia il territorio che secondo me incarna al meglio tutto questo è la Toscana, mia regione di adozione. In questo periodo di fermo obbligato sono stata un viaggiatore virtuale, tracciando itinerari e percorsi per il tempo che verrà, organizzando ipotetici fine settimana, visite a centri storici di città e piccoli paesi, momenti di relax in centri termali e un mare stupendo, spiagge di sabbia infinita, le spiagge bianche di Vada, o suggestive scogliere come l'Argentario e lo spettacolare arcipelago. 
La Toscana è tutto questo, e ben lo sanno i molti turisti che ogni anno la visitano, in particolare stranieri, inglesi e tedeschi, ultimamente russi e dintorni, che hanno fatto scorpacciate di casali, ville in disuso, interi paesini arroccati su dolci colline.... Facile trovarli soprattutto di sera nei locali tipici ad apprezzare una cucina che pur non molto varia ha mantenuto un livello di qualità e sapore molto pregevole. I crostini di fegatini, la rostinciana, i salumi, i ragù di caccia, le carni rosse grigliate,  arrosto e in umido, i ripieni, gli sformati di verdure, i dolci, a cominciare dai cantucci di Prato, le frittelle di riso, dolce tipico di Carnevale, il panforte, i ricciarelli, il buccellato, la torta coi bischeri...
Ho avuto la fortuna di avere una suocera che amava cucinare e cosa non così scontata, condividere i  piatti cucinati e la relativa preparazione. Ci accoglieva con i piatti che sapeva gradivamo particolarmente, mia figlia con pasta e fagioli, mio figlio con il cacciucco (era livornese) mio marito con i crostini. Per me, piemontese curiosa, ogni cosa era gradita. Ricordo la prima volta che loro ospite mi furono offerti, io non mangiavo fegato ma cresciuta con il dogma "quando sei ospite devi mangiare tutto"  li assaggiai e li gradii,  ne nacque un rapporto molto stretto, uno degli antipasti  che non mancano a  Natale, Pasqua e  quando ci ritroviamo tutti insieme, cosa che a noi succede di rado. Un modo di riandare ai tempi andati e ricordare attraverso i sapori che abbiamo condiviso le persone che non ci sono più.
La Toscana è questo e molto altro, all'infinito, ci sarà occasione per altre chiacchiere.... lei si presta volentieri, come tutte le cose molto belle è giustamente vanitosa!


giovedì 25 marzo 2021


"In bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante"
da LA DIVINA COMMEDIA 
Paolo e Francesca, Canto V, Inferno

700 anni fa moriva un grande anzi grandissimo italiano, uno dei tanti che il mondo ci invidia, anche quelli che, proprio oggi, hanno tentato di sminuirlo. 
Sto ascoltando Benigni nella declamazione del canto V, dell'Inferno, secondo cerchio, tratta del vizio della lussuria attraverso le storie di importanti personaggi.

UNA PILLOLA DI GUSTO, LA PASTA ALLA GRICIA
Dopo questa premessa di orgoglio italico mi sposto su un altro orgoglio, che sicuramente ci trova tutti ben disposti: la cucina, per proporre una ricetta della cucina popolare, nata in una zona ben precisa della provincia italiana ma che è diventata famosa e oggi fa parte della tradizione nazionale: LA GRICIA. 
La nostra Italia nella sua storia millenaria è stata terra di conquista, spesso conquistata, divisa, unita, al soldo di mille padroni....
Questo ha lasciato tracce sotto molti aspetti, culturale, linguistico ma anche gastronomico. Orgogliosamente possiamo affermare di possedere la migliore "cucina" del mondo, la più varia, fantasiosa, creativa, gustosa, questo dipende anche dalla conformazione geografia e morfologica del territorio. 
Vorrei parlare di uno dei miei piatti preferiti, la  pasta alla gricia o amatriciana bianca.
Pochissimi ingredienti, ma molto saporiti, una delle caratteristiche di molti piatti  tradizionali, di origini antiche, la troviamo in infinite varianti, il sapore non cambia.
La pasta alla gricia è un classico della cucina italiana semplice e veloce da realizzare è gustosissima e saporita. La gricia è stata inventata dai pastori di Amatrice quando ancora non si conosceva il pomodoro, è il piatto da cui ha avuto origine l’amatriciana (molti infatti la indicano come l’amatriciana in bianco), la gricia era il pasto principale dei numerosissimi pastori che portavano nei loro zaini pezzi di pecorino, sacchette di pepe nero, pasta essiccata, guanciale e strutto.

Ingredienti (riferiti a 500 grammi di pasta, la scelta della pasta è a gusto personale, io preferisco gli spaghetti) :

- 125 grammi di Guanciale (o pancetta)

- 100 grammi di pecorino

- un cucchiaio di olio evo (al posto dello strutto)

-  pepe nero q.b.

- sale grosso per la pasta

Preparazione:

Prendete una pentola, riempitela d’acqua e salatela. Quando arriva ad ebollizione buttate la pasta
Far imbiondire in una padella rosolando leggermente nell'olio evo il Guanciale ben pulito dalla cotica e tagliato a listelli lunghi per alcuni minuti, aggiungere il pepe. Abbassare il fuoco, proseguire la cottura  per alcuni minuti facendo attenzione a non far bruciare il guanciale,  se necessario aggiungere un pò di acqua di cottura della pasta. Versate gli spaghetti alla gricia nel piatto aggiungendo in superficie un pizzico di pecorino o e pepe nero, serviteli ben caldi,
BUON APPETITO!!!!!



domenica 21 marzo 2021

 


Ascolta: riesci a sentirla? La dolce cantata della primavera.
 I ciuffi d’erba che spingono attraverso la neve. 
Il canto delle gemme che erompono dal ramo.
Diane Frolow

E' il 21 marzo, solstizio o equinozio di primavera, in realtà dal punto di vista meteorologico è iniziata ieri sabato 20 marzo alle ore 10,37 e finirà col solstizio d'estate il 21 giugno ma ci piace pensarlo oggi, San Benedetto, con la filastrocca che  conosciamo da bambini, "per San Benedetto la rondine è sotto il tetto". Di rondini  se  ne vedono poche ma qui abbiamo Mirtilla e Mirtillo, i merli, e un passerotto solitario che viene ad abbeverarsi al solito cuncet.
Da oggi la notte e il giorno hanno la stessa durata, è il momento in cui il Sole è allo Zenit all'Equatore, i suoi raggi cadono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra e in tutto il mondo il giorno e la notte hanno circa la stessa durata. Equinozio in latino significa appunto "notte uguale". 
E primavera sia, aria frizzantina, residuo della recente nevicata, non qui ma sui monti vicini, noi stiamo aspettando un pò di pioggia per abbeverare le radici e pulire il fogliame. 
Stamattina ho visto con orrore alcune foglie della siepe, photinia  e lauro ceraso, di uno sgradevole colore scuro con picchiettature e buchi, quasi sicuramente l'odioso e rivoltante otiorihyncus, inizierò con un lavaggio alle foglie e poi dello zinco bagnabile.... spero basti, non mi piace usare altri prodotti ma la cura del verde a volte ci obbliga a grossi compromessi...... 
Oggi primo quarto di luna, possiamo iniziare a preparare semine al coperto, per le verdure che producono sopra terra, mettere  a germogliare con il vecchio sistema, dentro il cotone umido in un posto al caldo i semi di zucca e zucchini.
Periodo di potature anche nel frutteto, qui le teorie non mancano, le regole sono molteplici, ogni pianta da frutto ha i suoi metodi, di solito chiamo in aiuto il mio collega Beppe da Alba, ormai siamo tutti ex colleghi ma abbiamo mantenuto i rapporti che abbiamo avuto per anni ed è sempre un piacere sentirci. Quest'anno voglio seguire una scuola pensiero, una delle tante, poterò a fiore, cioè aspetto lo sbocciare dei fiori ed eseguo la potatura senza eliminarne alcuno. I miei amici Marisa e Giacomo da Corio mi hanno dato un suggerimento validissimo per i fastidiosi insettoni che si inseriscono soprattutto nelle pere quando sono giunte a maturazione provocandone la totale distruzione: una bottiglietta di plastica con 3/4 di acqua all'interno appesa ai rami, funziona!!!! Gli sgraditi voracissimi ospiti entrano nella bottiglia anzichè nel frutto....... mi spiace per loro!!!
In questi ultimi anni sono molteplici i parassiti che attaccano frutta e verdura, la immancabile dorifora killer della patata e molti altri......  
Uno degli ultimi ritrovati nella lotta biologica sono le coccinelle, la Adalia bipunctata. ideale per la lotta contro afidi e altri insetti infestanti. Inizio la loro ricerca (acquisto), mi piace l'idea di averle come vicine di casa e la speranza di godere dei meritati frutti del lavoro svolto.

 





venerdì 19 marzo 2021

 Oggi chiudo gli occhi e lascio che questo tiepido sole di marzo accarezzi dolcemente la mia pelle, provo a percepire i confini del mio cuore, un viaggio con destinazione sconosciuta alla conquista di territori inesplorati. 
Alessandro Vollaro

Marzo è un mese fondamentale per le attività in giardino,  lavori di pulizia, diserbo, potature, rinnovo pacciamatura, concimi. Ieri mi sono "concessa" una giornata nel terreno circostante la casa dei miei genitori, in parte prato, in parte aiuole e bordure, un pò di orto. E' un terreno con parti  in pendio, con alcuni muri a secco che mio padre aveva "tirato su" molto faticosamente, sto cercando di piantumare alcune parti al fine di evitare soprattutto lo sfalcio dell'erba che in queste condizioni è molto faticosa. Per tornare al presente ho destinato una parte di questo pendio a piante acidofile, azalee, rododendri, pieris, hydrangee. Siamo ad una altezza di 700 metri, queste piante vivono benissimo, una umidità del terreno costante per quasi tutti i mesi dell'anno, per assurdo il periodo più secco è questo, poi arrivano i temporali, parliamo delle Valli di Lanzo, altrimenti definito il pisciatoio delle Alpi.... Ho quasi finito la zona acidofile, utilizzo come pacciame le foglie cadute in autunno e il materiale di potatura sminuzzato, nel rispetto del dogma che in natura  nulla si crea e nulla si distrugge. Per le piante da utilizzare mi sono rivolta ad un esperto di piante, il migliore che io conosco, si chiama Renato Ronco, ha un vivaio di produzione in Lungo Stura Lazio a Torino, un vivaio fra le case di città, una stupenda oasi verde dove si trova di tutto, anche piante decisamente insolite provenienti da terre lontane che Renato porta a casa dai viaggi, di cui è appassionato. Li ho conosciuto per la prima volta la Victoria Amazonica. Innestino, ibridatore e altro ancora.... lui smentisce, come tutti le persone con un notevole curriculum è dotato di grande umiltà. Mi ha fornito le azalee e i rododendri, i pieris, le hydrangee, le Hosta (una delle mie piante preferite) e alcune insolite varietà di felci. 
Per tornare a ieri, ho trovato una magnolia stellata nel meglio della sua fioritura nonostante lo scorso anno sia stata abbandonata a se stessa per il lockdown e per altre vicende, spero che la nevicata non abbia lesionato i fiori, molto fragili. Era una delle piante preferite di mia madre, la prima immagine 
della primavera. E ancora narcisi e bergenie e un tappeto leggero di primule vulgaris, violette, margheritine. A breve sbocceranno le forsythia avvinghiate alle chaenomeles, i muscari, i tulipani, gli iberis, 
Un ciclo incessante quello botanico, una rotazione che non si ferma, a meno che non si decida di fare scelte drastiche e minimaliste.... difficili da sostenere, considerata l'altissima offerta di piante di ogni sorta che oggi si trovano con facilità. 
Spero di fare cosa gradita nel condividere alcune immagini di questo luogo che rappresenta il vissuto del miei genitori, oggi non ci sono più, ma esiste grazie a loro, questo per me è stimolo per accudirlo nel modo migliore, da loro ho ricevuto anche buona parte degli insegnamenti, in giardino ma non solo.